Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
|
||||||||||||||||
|
Trento, 4 gennaio 2010 Tra poco più di un mese i Verdi del Trentino terranno la loro assemblea provinciale per l’elezione del nuovo presidente. E il candidato designato a raccogliere il testimone di Marco Boato, che per anni è stato - nel bene e nel male - padre-padrone del Sole che ride, è Aldo Pompermaier, ex assessore comunale a Trento e attualmente già vicepresidente dei Verdi trentini. Ieri, in un’intervista all’Adige l’unico consigliere provinciale dei Verdi, Roberto Bombarda, ha annunciato di considerare chiuso ogni suo rapporto con il partito, spiegando di essersi sentito abbandonato dai Verdi in questo anno e mezzo dopo la rielezione in consiglio provinciale nell’autunno 2008. L’uscita di Bombarda non ha colto di sorpresa Boato, che in effetti da tempo non parlava con lui e aveva registrato la sua assenza da tutte le riunioni di partito, ma certo non ha fatto piacere e viene giudicata ingenerosa poiché il consigliere descrive i Verdi del Trentino come un partito inesistente, senza una linea politica, il che secondo il presidente provinciale non corrisponde affatto alla realtà. Boato si riserva di rispondere con calma in modo più approfondito e argomentato alle critiche di Bombarda, ma già a caldo replica: «È difficile poter dare dei giudizi se non partecipi a nulla. Noi abbiamo sempre rispettato la sua scelta di non iscriversi ai Verdi, non abbiamo mai sollevato obiezioni sia quando si è candidato la prima volta che la seconda. Non so - prosegue Boato - come possa dire di non essere stato sostenuto dai Verdi. Noi abbiamo espresso un giudizio positivo sul suo lavoro in consiglio provinciale sia nei primi cinque anni di legislatura che in questo ultimo anno. Roberto sa anche bene che proprio per questo io ho lavorato sei mesi per farlo diventare capolista dei Verdi alle ultime elezioni provinciali ed è stata una scelta non indolore, visto che c’era anche Iva». Il presidente dei Verdi del Trentino è dispiaciuto inoltre che Bombarda dica che il partito non ha linea politica perché, ricorda, proprio grazie all’azione dello stesso Boato e dei Verdi del Trentino si è riusciti a far cambiare la faccia ai Verdi nazionali, che con Pecoraro Scanio e la Francescato avevano scelto di collocarsi nella sinistra radicale e invece ora sotto la guida di Angelo Bonelli sono tornati ad essere un movimento ambientalista, che non ha più alcuna intenzione di farsi schiacciare a sinistra. Marco Boato, 65 anni, aveva annunciato di voler lasciare la guida dei Verdi trentini dopo le elezioni provinciali del 2008. E ora ci siamo. Il congresso del partito si terrà probabilmente a metà febbraio e il designato alla successione è Aldo Pompermaier, un volto storico dei Verdi trentini e molto vicino a Boato. Iva Berasi, l’ex assessore provinciale che non è riuscita a farsi rieleggere nell’ultima tornata elettorale, ha infatti detto di puntare ad altro e quindi di non essere disponibile all’incarico. Pompermaier, che è stato assessore comunale all’ambiente e alla mobilità urbana con Pacher, escluso in questa legislatura dalla giunta Andreatta e si è dimesso dal consiglio, sarà affiancato da due vicepresidenti, che saranno due volti nuovi. |
MARCO BOATO |
||||||||||||||
© 2000 - 2024 EUROPA VERDE VERDI DEL TRENTINO webdesigner: m.gabriella pangrazzi |
||||||||||||||||
|